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fotografia rispettosa

fotografia rispettosa - Carlo Artemi Sito personale

 

"MANIFESTO PER UNA FOTOGRAFIA RISPETTOSA DELLA MODELLA"

Il mondo della fotografia si va sempre più caratterizzando per l’utilizzo strumentale e negativo del corpo femminile.

I fotografi raramente pubblicano il nome della modella negli scatti utili per mostre o pubblicazioni, marginalizzando la loro professionalità.

Troppo spesso si osservano modelle che posano in ambienti squallidi, disadorni, in veri magazzini di cose di scarto, offrendo al pubblico l’idea che la modella stessa sia merce di risulta, scartata, un vecchio arredo gettato via, parte dell’arredo urbano o domestico, in sostanza un prodotto,

Troppo spesso alla modella vengono richieste espressività negative, angoscia, sofferenza, dolore, invece di gioia, freschezza, bellezza, quasi che la modella debba interpretare e fare proprie le angosce, le sofferenze, le fobie del fotografo maschio.

Troppo spesso la modella è oggetto-passivo e non soggetto attivo dell’immagine fotografica, preda e non protagonista, come un manichino, come un vaso. Quale idea della donna hanno i fotografi che non cercano l’espressività ma si limitano all’inquadratura del corpo ?

Troppi fotografi pretendono che l modella offra il proprio tempo e presti il proprio corpo gratuitamente, mentre non si fanno scrupoli nell’investire cifre rilevanti in apparecchiature capaci di soddisfare il loro proprio narcisismo. Anche gli idraulici vengono rimborsati per il tempo (uscita) e per la prestazione (lavoro): perché le modelle dovrebbero essere trattate diversamente ?

 

Chi sottoscrive questo MANIFESTO desidera e si impegna a produrre fotografie in cui:

1. la modella sia sempre resa partecipe dell’elaborazione progettuale

2. la modella sia sempre retribuita

3. la modella esprima emozioni e sensazioni coerenti con la propria femminilità

4. la modella non possa mai essere confusa con merce di scarto, prodotto di risulta, arredo scartato, evitando accuratamente location anche potenzialmente pericolose quali fabbriche abbandonate, palazzi fatiscenti, scantinati o luoghi aperti esposti a sguardi indiscreti di terzi

5. il nome della modella appaia su ogni riproduzione e/o pubblicazione del fotografo

 

AGGIUNTA PERSONALE A parte quanto sopra riportato ma sempre nell ambito di una fotografia rispettosa il fotoamatore Carlo Artemi dichiara di non essere disponibile a rapporti di lavoro con modelle che dai loro dati personali risultino fortemente sottopeso 

fotografi e Parlamento ..e non solo ( da un commento apparso in un forum )

fotografi e Parlamento ..e non solo ( da un commento apparso in un forum ) - Carlo Artemi Sito personale

 

Siamo a Montecitorio nascosti tra il pubblico . Scrutiamo con l'obbiettivo della nostra microcamera miniaturizzata e dopo due ore di appostamento riusciamo nel nostro capolavoro : fotografare un deputato o meglio ancora un Ministro con le dita nel naso . Di sicuro non abbiamo fatto un reato ma una cosa divertente , potremo farci una fama da paparazzi , avremo ben applicato le regole auree della tecnica fotografica , avremo anche applicato la libertà di artista visto che Caravaggio usava le prostitute con cui andava ( tutte maggiorenni ?) come modelle per dipingere la MADONNA e magari ci facciamo pure qualche soldo ( che non guasta mai) ma mi chiedo

1) abbiamo realizzato un'opera d'arte ?
2) abbiamo contribuito a migliorare l'economia Italiana i cui fondamentali vengono ritenuti forti da tutti ( e chi ha governato l'Italia in questi anni )
3) abbiamo forse contribuito a realizzare una grande riforma tipo quella universitaria apprezzata anche dall'OCSE ?
4) avremo forse contrirbuito a portare SERIETA ed EDUCAZIONE nel dibattito politico ? e altre domande simili

oppure

1) avremo solo fatto una CAROGNATA una GUITTATA magari per dimostrare a noi stessi che non siamo delle nullità?
2) avremmo fatto uno sputtanamento che può far scoppiare qualche grassa risata ma che dimostra la nostra totale impotenza di fronte a delle decisioni calate dall'alto che magari ci danneggiano o che non condividiamo ?
3) avremmo dimostrato di essere tanto bravi fotografi quanto poveri cittadini ?

Io la passione per la fotografia ce l'ho da bambino e le mie foto " a sorpresa "le ho fatte ( una pure a Porto Cervo ) che ovviamente non mettero MAI in Internet. Le vedrà qualche amico che mi viene a trovare . E chiaro che tendo ad accogliere con un grugnito tutto ciò che limita la libertà di fotografare ma questa volta e proprio vista la situazione italiana capisco la tendenza a regole più stringenti per i fotografi anche perché si parla di regole valide a MONTECITORIO cioà nelle sede di una ISTITUZIONE e non in una spiaggia dove un politico/a può anche mettersi in bikini o monokini .
Oh poi ognuno ha le sue idee . Il mondo è bello perchè è vario

Carlo Artemi Sito personale

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